Sull’incontro di liberazione animale (settembre 2009)

CI SIAMO DAVVERO INCONTRATI?



Questa e’ la domanda che ognuno di noi presenti all’incontro per la liberazione animale 2009 si sarà posto: ci siamo davvero
incontrati o semplicemente visti? Chi scrive si propone di condividere le sue impressioni intendendole come una risposta delle
molteplici risposte possibili: non si pretende di stilare una conclusione valida per tutti


dunque, bensi’ rispondiamo innanzitutto alla richiesta emersa forte e chiara sopra ogni altra in questa tre giorni…la richiesta di una partecipazione che dal singolo divenga collettiva, che da un’opinione scaturisca una dimensione di confronto allargato.



Avevamo organizzato l’incontro di quest’anno per ridurre le distanze che si erano create progressivamente nel tempo; distanze
che avevano generato contrasti, incomprensioni e una certa acredine tra alcuni gruppi del movimento attraverso alcuni
suoi componenti. Sapevamo che un incontro poteva tramutarsi in uno scontro, ma non si trattava di dover scegliere per questo
tra un bene e un male per le iniziative e i progetti futuri e in corso. Non si trattava nemmeno di provar timore o esibir coraggio
n merito, cosi’ come non era questione di perder o guadagnare tempo ai fini delle lotte.

Cio’ che era ed e’ ora ancor di piu’ in questione e’ come progredire nell’arduo cammino della liberazione; come predisporre la
critica sociale in relazione allo sviluppo di una coscienza di autocritica interna; come avvalersi nell’impegno del cambiamento non solo
di una ricerca di risultati ma anche di una condizione utile a non estrapolare i nostri obiettivi dal contesto sociale in cui
avvengono…cosa che se avvenisse ci intrappolerebbe in un labirinto di specchi piu’ che altro funzionali a confinare le aspirazioni
nel mondo puramente estetico delle
immagini…fino ad imprigionare nel tempo un ambito rivoluzionario nel cosiddetto mondo dello spettacolo che ci affligge insieme e
gli animali non umani.

Detto questo non tutti gli incontri sappiamo che producono reali scambi. Gli uomini incontrano gli animali ogni giorno nei loro

piatti senza percepirli come cadaveri ma come merci. Li incontrano appesi ai ganci dei supermercati come fossero le stesse camicette
in vendita nel attiguo reparto di abbigliamento. Li incontrano investendoli con i parabrezza delle auto e sebbene li non possano
non vederli spiaccicati sul vetro li’ davanti ai loro occhi attenti, li oltreppassano con lo sguardo, azionano i tergicristalli e
proseguono sulla strada figlia di un antropocentrismo
indiscusso ma non per questo indiscutibile…una realtà totalitaria intrisa di specismo che abita i cosi’ deprivati sensi.

Di cosa l’umanità si sta privando…ci si chiedeva sempre all’incontro…?
Della sensibilità ci si e’ detti…della sensibilità che consente di vivere un incontro appunto…
della convivenza con gli esseri senzienti insomma…

Abbiamo parlato di come le aree politicizzate antagoniste al sistema dominante soffrano di un certo cinismo umano ma troppo

umano che ancora impedisce loro di riconoscere la liberazione animale come parte della rivendicazione intima del loro stesso percorso.
Ci siamo chiesti se riuscirà un giorno l’istanza antisessista a includere le femmine animali mercificate nei corpi. Ci siamo chiesti se
gli antirazzisti individueranno nella discriminazione di razza la stessa radice concettuale che attiva anche in loro quella di specie.
Ci siamo chiesti cioe’ se riconosceranno
che una differenza biologica non legittima un’oppressione politica. Particolare attenzione dei partecipanti alla sesta edizione La ’09
e’ stata riservata a quella situazione variegata che corrisponde all’area anarchica che tanto ha dato alla componente
radicale dell’animalismo: ci si e’ interrogati su come gli anarchici possano continuare a impreziosire una lotta che, dalla specificità
dalla quale parte, non interamente riguarda piu’ tutti gli attivisti.

Tra le altre cose abbiamo convenuto che sia importante rinvigorire il supporto all’azione diretta rendendolo non solo argomento

di cronaca o di propaganda, ma anche e sopratutto tematica di analisi politica volta a migliorare l’interconnessione che lega la
militanza pubblica a quella illegale.

Abbiamo rivalutato anni di campagne di pressione per riequilibrare gli aspetti pratici che le contraddistinguono in relazione alla

direzione progettuale politica che contemporaneamente muove ogni loro sforzo.

Ma probabilmente cio’ che piu’ di ogni altra cosa ci siamo chiesti e’ come continuare nell’opera di radicalizzazione del

movimento animalista welfarista che lascia sempre piu’ persone in balia del dubbio conseguente all’inconcludenza delle
soluzioni protezioniste. L’utilizzo degli argomenti radicali, chiamati dalla pubblicistica antispecista argomenti indiretti, ha dato vita
a una discussione sentita e molto interessante grazie sopratutto all’apporto fornito dai neofiti (sconfessando anche l’idea che coloro
che si avvicinano per le prime volte al movimento
debbano necessariamente trovare nella rappresentazione di un presidio di protesta il clima piu’ favorevole al loro inserimento).

L’interrogativo che ha accompagnato nello sfondo tutti i dibatti e gli interventi e’ stato come valutare la possibilita’ e l’opportunita’

di dare ad un movimento di pensiero e azione come quello di liberazione animale
una forma piu’ riconoscibile a se’ stesso e al suo esterno. La costruzione di un contesto che non releghi a pochi momenti l
‘interazione tra i gruppi e i singoli ma che realizzi una collaborazione che funga da spirito e da
stimolo continuo. A parole e’ parso che tutti ne riconoscessimo attualmente l’esigenza ma sara’ nei fatti che potremo dimostrare
di desiderare questa genesi e il suo conseguente apporto.

Per l’inverno a venire abbiamo previsto una giornata di approfondimento di alcuni spunti che non hanno avuto sufficiente sviluppo

alla luce delle aspettative di crescita che ha lasciato intuire l’affrontarli all’incontro. Attraverso la mailing-list dell’incontro di l
iberazione animale vi terremo informati su questo appuntamento che non ha ancora sede e data stabiliti. Ogni contributo
proposta, obiezione o sostegno sono non solo benvenuti ma alacremente richiesti e desiderati.

Noi diremmo che ci siamo sicuramente incontrati intanto,

EmpatiAnimale

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