Storia dell’incontro fra una cena e una persona

Pubblichiamo qui alcuni stralci dei messaggi che abbiamo ricevuto in merito alla vicenda della tentata liberazione di astici ("Gli animali sono oggetti, liberarli è una rapina…"). Questi pensieri sono stati letti, insieme alla lettera di rivendicazione, durante il presidio che si è svolto in concomitanza con il processo, giovedì 25 giugno.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutt* quell* che hanno a vario
tit
olo manifestato la loro solidarietà all’imputata ed i loro
sentimenti verso gli animali sfruttati.

Invitiamo chi volesse scrivere un proprio pensiero sulla vicenda a
farcelo pervenire all’indirizzo empatia.animale[chiocciola]gmail.com

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"[…]
Vi invito tutti a leggere attentamente, c’è solo da imparare da una
ragazza che ha scelto di vivere lottando in prima persona contro la
crudeltà…e lo fa mettendo a repentaglio anche il suo futuro…


Io non la conosco, ma la invidio perchè lei rappresenta tutto ciò che vorrei essere e non ho il coraggio di essere, rappresenta chi si mette in gioco per gli altri rischiando la propria esistenza chi, in un attimo sa buttare all’aria tutto per difendere chi non sa e non può difendersi, rappresenta coloro che hanno scelto la via della verità contro quella dell’ipocrisia di una società che passa accanto alla sofferenza di una creatura inerme con indifferenza senza capire, senza vedere, rappresenta il coraggio di un gesto che richiede coraggio…..
A lei va tutta la mia riconoscenza e tutta la mia solidarietà…"

Ivana Ravanelli
Cles (TN)

"[…]
Io vivo ad Olbia in Sardegna e’ ho una famiglia composta da 3 bambine, la piu’ piccola di quasi 2 anni.
L’unica cosa che posso dire e’ che sto cercando quasi disperatamente di insegnare alle mie bambine il valore di ogni essere vivente, quello che può sentire, provare, i suoi sentimenti per averne il massimo rispetto.
Io sono vegetariana da ormai una vita ma in tutti questi anni ho incontrato pochissime persone come me, e questo mi rende molto triste e pessimista.
L’altro giorno alla radio ho sentito che in Italia i vegetariani sono arrivati a 3 milioni, che sembra una grande cifra da sola, poi quando la paragoni al totale dei milioni di italiani che siamo attualmente circa 60 milioni o forse più, allora questa cifra mi fa pensare che la sensibilità delle persone e’ cambiata veramente poco, per non dire quasi nulla.
Io non mi sento diversa, anche se le persone che mi conoscono per la prima volta e cercano di capire del perchè della mia scelta di vita mi fanno molto rabbia e nello stesso tempo molta pena per la mancanza di sensibilità e comprensione forse le prime qualità per arrivare ad una scelta del genere.
[…] Tutto quello che vedo, che penso, che vivo lo interiorizzo fino quasi a stare molto male, ma sono una mamma e devo sopravvivere a tutte queste ingiustizie; perciò nel mio piccolo combatto insegnando a chi mi sta vicino (comprese naturalmente le mie bambine) il rispetto e l’amore per il prossimo indistintamente dall’ essere umano o animale."

Ofelia
Olbia (OT)

"Anche i pesci piangono ….. ma non si vede !"

Gabriella

"A metà lettura mi è venuto da piangere
L’uomo è un’animale, però (spesso una bestia), come gli altri animali, uccide, purtroppo.
Anche camminando, chi è vegetariano uccide tantissimi animali (formiche, ragni, ecc), anche loro andrebbero risparmiati.
Io non sono vegetariana, ma mangio pochissima carne e appena mi sarò un po’ ripresa dal parto credo che la eliminerò del tutto.
Certo, non è facile… è ovunque!"

Martina

"[…]
Grazie per il messaggio, in egual misura razionalmente ed emotivamente toccante; non mi trovo in italia al momento altrimenti sarei certamente venuto il 5; spero ci siano state davvero molte persone….sicuramente non abbastanza……..ormai persino la medicina tradizionale ammette la necessità di una drastica e netta riduzione del consumo di cadaveri nella nostra dieta giornaliera al fine di garantire un buono stato di salute (sia fisica che mentale) …… in India (un paese in origine tradizionalmente vegetariano) dicono che quando mangiamo carne mangiamo paura, la stessa paura che e’ stata inflitta all’animale nel trasformarlo in pasto ………questa considerazione dovrebbe essere un deterrente sufficiente al consumo giornaliero di carne, no?!?
In ogni caso, volevo ringraziare te e tutti quelli che come te la pensano in merito, per l’impegno, il tempo, lo sforzo, insomma… per essere come siete…."

Mario

"E’ fantastico sapere che c’è un’altra matta come me… Che ha pietà delle cene…
Io però sono stata un po’ meno avventata e la cena prima di portarla via e restituirla al mare l’ho comprata sotto lo scherno dei pescivendoli ai quali non ho mai nascosto la mia pietà per le cene; e da anni quando ci vado mi deridono facendomi pure lo sconto per mostrarsi caritatevoli… Polipi, astici, aragoste, granchi… Non ne posso comprare molti ma ogni tanto ne salvo qualcuno…"

Sri Solarya

"[…]
Sono rimasta molto colpita dalla tua e-mail. Anzi, non ho vergogna ad ammettere che mi sono venute le lacrime agli occhi per come sei riuscito ad esprimere tutto l’orrore, disperazione ed il senso di impotenza che chi ama gli animali prova in situazioni come questa. Purtroppo non mi era possibile partecipare fisicamente alla manifestazione, ma ci terrei a sapere se è andato tutto come speravi e se qualcosa si è mosso in favore non solo della ragazza. E se c’è stato qualche segnale di una maggiore comprensione per i diritti degli animali."

Paola V.

"[…]
Ho letto dell’ennesima follia di questo mondo che non ha rispetto per la vita.
La mia esperienza personale me la ricordo ancora come se fosse ieri, sebbene siano passati circa trent’anni. Ero con la mia famiglia ad Arcachon, in Francia. La specialità locale erano le ostriche, che però a me non piacevano. Il cameriere mi ha proposto un’aragosta e io (ero giovane) ho accettato.
Pochi minuti dopo il cameriere è arrivato con un vassoio con tre aragoste vive, e mi ha chiesto quale volessi. Non mi sarei mai aspettata di vederla muoversi, la mia cena, e sono rimasta ammutolita.
Mio padre ha scelto per me, rimproverandomi per le figure che gli facevo fare. Ne è seguita una discussione piuttosto accesa, al termine della quale sono stata obbligata a mangiare quel che avevo ordinato.
E’ stata l’ultima aragosta della mia vita e ancora oggi quel "sì" mi pesa come la condanna a morte che in effetti è stata.
Spero che la ragazza che ha fatto quel gesto umano e coraggioso abbia davvero giustizia, e che la gente possa finalmente capire che gli animali non sono cose di cui possiamo disporre a nostro esclusivo piacimento, ma esseri viventi con vari gradi di intelligenza e sensibilità, la cui sofferenza è senz’altro diversa dalla nostra, ma non per questo trascurabile."

Caterina

"Purtroppo abito a circa mille km da Milano. Se fossero stati solo la metà, sarei venuta: non mangio "pesce" da quasi dieci anni, e dopo centinaia di letture e di foto e di video sull’argomento, dovrei essere ormai "forte", non commuovermi e sentire ancora tanta rabbia… eppure, non so, ma quando sento delle torture inflitte alle creature del mare, allora la rabbia, la frustrazione, il dolore, è pari o forse superiore a quando la stessa sorte è destinata agli altri animali terrestri. Sarà che chi mi circonda un minimo di empatia, ma giusto per qualche secondo, con una mucca o un maiale, la sente… di quelli che conosco, forse nessuno sarebbe in grado di uccidere con le sue mani il mammifero o il volatile che in parte si ritrova nel piatto… a tavola quasi mi danno ragione quando sentono che non mangio "carne"… ma un pesce, un crostaceo, un mollusco… quelli no, non sono considerati nemmeno animali.
Vi sono vicina. Se possibile, fatemi sapere l’esito di questo processo."

Nadia – Salerno

"Ciao, che delicatezza c’è in questa e-mail in cui si percepisce l’amore per gli animali. Non sai che pena provo quando vedo le aragoste sul ghiaccio (qualche volta ho segnalato alla Lav) o nei "legali" acquari. Quando mi accorgo della loro presenza, esco dal ristorante anche se mi stanno assegnando il tavolo. […] …e w chi difende gli animali!"

Giulio

"Sono assolutamente certo che, ad un occhio imparziale e non condizionato dall’egoismo di specie, che trasfigura l’evidenza, cui ancora, evidentemente, la maggioranza degli esseri uomo non ha avuto l’intelligenza evolutiva di sottrarsi, ogni vita abbia lo stesso diritto a vivere.
E’ talmente bella la vostra che mi sento tristemente contento che, nel mondo, altri riescano a capire ciò che da anni soffro nella consapevolezza che pochi possano comprendere, e spero che un po’ anche i miei passati scritti, considerati pazzoidi dalla maggioranza, siano un minimo serviti a far capire ciò che voi dimostrate di capire.
Non sapete quante volte sono rimasto angosciato nel vedere esseri vivi ai supermercati nel ghiaccio e tentato di acquistarli per portarli in mare…
Poi le solite circostanze e pensieri hanno solo rovinato la mia giornata e la mia incapacità a cambiare almeno quelle vite; quante volte ho rinunciato a fare una gita in auto per paura di incontrare animali feriti…
Ora appena vedo in un supermercato animali vivi esposti interrompo immediatamente gli acquisti e esco per non rimanere turbato, anche se ormai già lo sono."

Pino vegetariano.

"Quando penso alle torture a cui sono sottoposti gli animali considerati solo come cibo, sto male. Vedere le aragoste ancora vive che si muovono lentissimamente sul ghiaccio prima di essere buttate vive nell’acqua bollente è uno strazio, vedere i camion che trasportano per centinaia di km mucche e vitelli, o polli inscatolati in strettissime gabbie, quante atroci sofferenze per soddisfare la gola di questi crudeli animali che sono gli esseri umani."

Margherita Hack

"Salve,
vorrei portarti tutta la mia solidarietà. Purtroppo sono molto lontano da Milano e non potrò partecipare al presidio. Sappi che qualunque sia la sentenza, hai la mia piena stima per il meraviglioso gesto. Se ciò verrà interpretato come "rapina" è per il marcio che abbonda nelle anime di questa società sottosviluppata e primitiva. In caso di condanna, sarai condannata da logiche criminali. Sono qui a dimostrarti che, come me, esiste una parte seppur piccola di questa società che avrebbe invece premiato la tua nobiltà. In caso di condanna, non sarà Giustizia. La sentenza, qualunque sia, verrà recitata con l’introduzione "In nome del popolo italiano". Io spero che questo "Popolo" sappia riconoscere nel tuo gesto un esempio di civismo per tutti. Ai Giudici chiederei, semmai potessero ascoltare questo pensiero lontano, di giudicare sì secondo coscienza, ma soprattutto con coraggio. Coraggio! Si sappia dar seguito al coraggio di questa ragazza, si abbia la forza di una sentenza che apra la mente di questo "popolo" stanco di rotolare nell’ignavia e nel degrado civico e morale."

Raffaello Eroico

"[…] E’ veramente una vergogna. Sono state fatte delle leggi precise che riguardano il maltrattamento animale, ma sembra che nonostante ciò alcune categorie commerciali ne siano escluse dall’applicazione non si sa bene per quale motivo. Se è un reato maltrattare un cagnolino dovrebbe esserlo anche per un altro animale, sia destinato all’alimentazione che alla sperimentazione. Altrimenti che senso avrebbe una legge del genere? Qui va a finire che la ragazza che lo ha salvato viene condannata per furto, scontando la pena che toccherebbe a chi maltratta un animale. Mi auguro che il giudice capisca la situazione, non solo assolvendo la ragazza, ma facendo qualcosa di concreto per la salvaguardia di quei poveri animali…bisognerebbe anche che i commercianti fossero sensibilizzati e che imparassero ad avere più rispetto per la vita che per il denaro. […] Personalmente un paio di anni fa transitando in un piccolo paese svizzero mi è capitato di vedere fuori da un ristorante un piccolo acquario tipo i nostri casalinghi, era sistemato sulla parete a fianco della porta d’ingresso del locale, un posto dove batteva il sole da mattina a sera. Le trote erano ammassate all’interno di questo acquario, come più non si poteva. Immaginare una scatola di sardine può rendere solo l’idea perchè qui era ancora peggio. Quelle povere bestie non potevano assolutamente muoversi di un millimetro. Caspita ho pensato, ma che leggi avranno qui in Svizzera per permettere questo! Con me quel giorno c’era una mia amica, una persona cresciuta in campagna dove si allevano anche animali a scopo alimentare. Ha detto: "io non ne mangio più". Credo che non avrebbe potuto esprimere di più il proprio disgusto. Personalmente ho in casa un coniglietto che è un incrocio tra un nano e un coniglio da tavola, ma direi più uno da tavola, a occhio. E ho anche un beagle, che essendo un cane da caccia al coniglio ha imparato a rispettare al punto da cedergli perfino la ciotola e la cuccia. Ogni volta che li guardo accucciati insieme mi chiedo; se un animale è capace di controllare il proprio istinto di cacciatore per amore nei confronti di un altro animale…ma allora noi umani che abbiamo anche il dono dell’intelletto che razza di animali siamo? E mi chiedo anche come potrei sopportare l’idea che il mio coniglio potesse finire su una tavola dopo averlo conosciuto, sapendo che ha sentimenti, che può dimostrare affetto, che è dotato di grande intelligenza uguagliabile e forse superiore a quella di qualsiasi cane o gatto domestico…e penso ai suoi simili che ogni giorno finiscono in pentola. E se esistessero gli alieni e fossero una razza più intelligente ed evoluta della nostra e un giorno decidessero di utilizzarci come cibo? A questo punto dovremmo dargli ragione, sottometterci all’istante e nemmeno pensare a difenderci, l’animale umano non varrebbe più un centesimo, sarebbe meno di un coniglio o di un randagio. Mi auguro che il giudice sia una persona sensibile, magari con un animale domestico in casa. Un augurio. "

Elena C.

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